Le prime regole per prevenire le situazioni influenzali hanno senz’altro a che fare con la costruzione di uno stile di vita sano che contempli, tra le altre cose: un’alimentazione genuina e ben bilanciata, l’attività fisica moderata ma regolare, una efficiente gestione psicologica dello stress, una buona igiene del sonno, la vita all’aria aperta.
Rispetto a quest’ultimo punto, sono stati fatti studi recentissimi in cui si dimostra che il solo ricambio frequente dell’aria negli ambienti chiusi riduce notevolmente la possibilità di contagio, qualora ci sia in quell’ambiente un soggetto portatore sano, in grado di diffondere il virus nell’aria che ristagna in sospensione per almeno 30 minuti.
Tra le risorse di cui abbiamo bisogno per arginare e combattere il terribile virus causa del COVID, oltre agli altri virus invernali, possiamo proprio annoverare una “aria sana”, che trasmetta ai nostri polmoni e alla nostra mente salute e vitalità. Niente di diverso da quello che percepiamo quando immersi in un bosco di abeti, pini o eucalipti, riceviamo un senso di benessere e salute che vorremmo avere sempre a disposizione.
Tutto ciò è possibile nella misura in cui riusciamo a portare nell’ambiente in cui viviamo, lavoriamo e svolgiamo le nostre attività quotidiane le virtù degli oli essenziali che le piante che troviamo in natura ci mettono a disposizione. Non si tratta certo solo di deodorare l’ambiente ed eliminare i cattivi odori coprendoli con altri odori; si tratta piuttosto di sanificare (rendere sano) quello che respiriamo, eliminando ciò che si libra nell’aria attraverso precise azioni antibatteriche e antivirali dirette. L’odore proveniente dagli alberi e dalle piante, infatti, è dato da specifiche molecole chimiche odorifere, in grado di competere con i vari microrganismi aerei ed eliminarli. Le piante li producono, infatti, proprio per difendersi dagli attacchi esterni di parassiti o agenti infestanti (oltre che per riprodursi).
Non solo, quella “aria sana” che va nei polmoni e che, per via nasale olfattiva, raggiunge direttamente il nostro cervello emozionale (il sistema limbico), è in grado di modificare la reattività psichica, inducendo, a cascata, un cambiamento della risposta neuroendocrina e immunitaria. Il nostro sistema immunitario, infatti, è direttamente connesso e dipendente dal nostro stato emozionale, che può giovare o meno alla nostra efficienza difensiva. La paura, ad esempio, è la peggiore condizione utile a garantire una ottimale difesa. Il punto cruciale, come oramai si sta ampiamente dimostrando, non è uccidere il nemico (cosa forse nemmeno possibile), ma interferire con la sua capacità di replicazione, rendendolo inattivo e incapace di nuocere.
Questo fanno gli oli essenziali puri al 100%, naturali e totali, riproducendo ciò che fanno spontaneamente molti alberi in natura. A seguire citiamo i due oli essenziali forse più noti per le loro proprietà antivirali:
ALBERO DEL TE’ (TEA TREE):
Olio essenziale ricavato dalla Melaleuca alternifolia, albero della famiglia delle Myrtaceae, di cui fa parte ovviamente la pianta del mirto, ma anche il genere Eucalyptus.
Vanta proprietà antinfettive a largo spettro d’azione, nel senso che ha un’attività così ampia nei confronti di tanti agenti infettivi che potrebbe essere considerato una panacea della sua categoria. Il suo raggio d’azione va dai funghi (Candida albicans) ai batteri più resistenti (Stafilococchi, Streptococchi, Pseudomonas e persino Clamidia). Una localizzazione virale viene raggiunta rapidamente ed efficacemente da questo olio essenziale, che è in grado di proteggere le cellule dall’aggressione sia nel caso di virus nudi (dove il DNA di questi è protetto solo da un involucro detto capside), che in quelli rivestiti (cioè protetti dal pericapside, un’ulteriore membrana più esterna). E’ però importante che l’olio essenziale venga usato a fini preventivi, in quanto una volta che il virus ha preso contatto con le cellule dell’ospite gli effetti antivirali prodotti dal tea tree sono insufficienti. Ha inoltre attività immunostimolante nel caso di infezioni erpetiche recidivanti.
Risulta molto utile, oltre che per contrastare le infezioni batteriche otorinolaringoiatriche e dentarie, bronchiali e polmonari, nasali e paranasali, nelle forme micotiche a carico di pelle e mucose, come tonico in caso di stati di affaticamento, astenia generale nervosa e depressiva, e come analgesico.
Sinergizza molto bene con l’olio essenziale di pino e timo, in caso di patologie respiratorie e laddove vi sia una debolezza dell’apparato respiratorio (la medicina tradizionale cinese lo definirebbe un “tonico del Polmone”). Con l’olio essenziale di ravintsara nei casi di sinusite; con l’olio essenziale di eucalipto e lavanda per trattare gli stati infiammatori; con l’elicriso per trattare l’acne giovanile; con cipresso e alloro per trattare l’eczema varicoso.
RAVINTSARA:
Olio essenziale ricavato dalla distillazione di legno e foglie degli alberi di Canfora che popolano il Madagascar (Cinnamomum Camphora), appartenenti alla famiglia delle Lauraceae.
I monoterpenoli che lo costituiscono si sono dimostrati molecole con potente effetto antinfettivo, con un largo spettro di attività su batteri, virus e agenti fungini. Vanta, dunque, proprietà antivirali e stimola le naturali difese immunitarie, esercitando effetti protettivi sulle cellule rispetto allo stress ossidativo. Ha inoltre azione antiparassitaria, antireumatica, antispasmodica, cardiotonica, antinfiammatoria, termiticida e acaricida.
Sinergizza bene con tutti gli oli essenziali aromatici respiratori, in particolare, con pino, eucalipto, cipresso, lavanda, limone, abete, niaouli e cajeput.
USI PRATICI DEGLI OLI ESSENZIALI DI ALBERO DEL TE’ E RAVINTSARA:
Possono essere singolarmente aggiunti in proporzione dell’1% (circa 20 gocce, cioè 1 ml) ad un flacone di 50 ml di olio vegetale (di sesamo, mandorle dolci, jojoba, ecc.) da adoperare per inumidire l’interno delle narici, oppure all’interno di un dispenser di sapone neutro per le mani da 200-250 ml nella misura di 40-50 gocce.
Oltre all’uso singolo è possibile abbinare questi due oli ad altri per potenziarne l’attività antivirale, come ad esempio in una miscela costituita da 5 ml di olio essenziale di zenzero, 5 ml di olio essenziale di albero del tè, 10 ml di olio essenziale di abete rosso, 10 ml di olio essenziale di ravintsara. Questa sinergia può essere utilizzata in un diffusore per aromi per ripulire l’aria ambientale, ridurre la contagiosità delle epidemie e supportare l’immunità degli occupanti. Diffondere 10 minuti ogni 2 ore.
Buona aria sana a tutti!