In quali casi, a quali dosaggi e per quanto tempo assumere gli integratori alimentari? Facciamo un po’ di chiarezza!

Sull’uso degli INTEGRATORI ALIMENTARI esiste da decenni un dibattito molto acceso. La visione tradizionale della medicina è che una nutrizione equilibrata fornisce tutti i  nutrienti di cui il nostro organismo ha bisogno. Di converso, si colloca, invece, la visione più contemporanea, promossa da operatori della salute che lavorano in un’ottica di promozione del benessere, di prevenzione, più che di cura (naturopati, nutrizionisti, medici che si avvalgono anche di modalità di cura complementari a quelle della medicina tradizionale, biologi, erboristi, ecc.), che sostiene invece che la nutrizione moderna sia ricca in calorie e povera in nutrienti, e che proprio per questo integrare sia utile.

Un dato di fatto va rilevato: se le carenze nutrizionali acute e gravi sono scomparse nel mondo occidentale, le microcarenze nutrizionali croniche sono invece piuttosto diffuse. Pertanto, di alcuni integratori, possiamo affermare che si può fare un uso sicuro senza la guida di un medico esperto. Tra gli integratori caratterizzati da un ottimo profilo di sicurezza, di cui si può fare un uso costante e continuativo possiamo senz’altro citare i seguenti:

  1. Multivitaminico: è utile scegliere un prodotto con dosaggi medio bassi ma ad ampio spettro, preferibilmente di esclusiva origine naturale (non sintetica), quali ad esempio l’alga Klamath, l’alga Spirulina, l’Erba d’Orzo; si tratta di “supercibi” contenenti lo spettro nutrizionale pressoché completo di micro e macronutrienti in un equilibrio perfettamente bilanciato.
  2. Omega 3: al dosaggio di circa 1 g al giorno con 500 mg di acido eicosapentaenoico (EPA) e 300 mg di acido docosaesaenoico (DHA). Si può pensare di alternare gli omega 3 di origine animale (da olio di pesce selvatico) con quelli di origine vegetale.
  3. Coenzima Q10: nella forma di ubichinolo al dosaggio di circa 100 mg al dì. Si tratta del carburante cellullare per eccellenza, ha azione antiossidante e antiaging, e rappresenta un vera e propria carica di vitalità ed energia per il nostro organismo.
  4. Vitamina D: nella forma colecalciferolo al dosaggio di 2000 UI al giorno. Può essere associata alla vitamina K2, soprattutto dopo la menopausa o in caso di osteopenia e osteoporosi. La sua importanza è soprattutto relativa all’equilibrio del sistema immunitario, di cui promuove l’efficienza sia in senso difensivo rispetto a rischi infettivi o proliferativi, sia in senso antinfiammatorio (anche in caso di patologia allergiche o autoimmuni).
  5. Probiotici: fondamentali per garantire l’equilibrio e l’efficienza della flora batterica intestinale e delle sue numerose funzioni. Importantissimo è selezionare insieme ad un esperto quelli più adatti al caso individuale.

Questi integratori forniscono un’ottima base per condurre una vita attiva consentendo al nostro organismo di mantenere la macchina metabolica in condizioni ottimali. Ovviamente, esistono moltissimi altri integratori utilizzati per compensare microcarenze specifiche oppure per aiutare nella gestione di alcuni sintomi, o per compensare gli effetti collaterali di alcuni farmaci. Questi vanno definiti caso per caso, guidati dal consiglio di un esperto, che ne indicherà il dosaggio opportuno, nonché le tempistiche di utilizzo.

Gli integratori vanno assunti prima o dopo i pasti?

Gli integratori che abbiamo citato sono dei nutrienti perciò possono essere assunti durante i pasti. Per quanto riguarda i multivitaminici, fornendo carica ed energia, sarebbe opportuno assumerli a colazione, al massimo a pranzo, evitandoli la sera.

Per quanto tempo si possono assumere gli integratori alimentari?

Se gli integratori sono stati selezionati correttamente e non sono finalizzati a gestire un sintomo, ma ad ottimizzare il metabolismo, possono essere presi in modo continuativo in senso preventivo. Ogni altro genere di utilizzo deve essere valutato in funzione delle microcarenze che si formano nel tempo per cause genetiche, alimentari, patologiche, invecchiamento, metodi di cottura e conservazione del cibo inadeguati, ecc., o in funzione di stati patologici da trattare. Per lavorare in senso preventivo la somministrazione è bene sia continuativa altrimenti non genera questo tipo di effetto protettivo.

Si possono prendere insieme?

Generalmente sì in quanto sono dei nutrienti e nei cibi si trovano mescolati in modo naturale. L’associazione degli integratori non è affatto sconsigliata dunque. Anzi, alcuni è consigliato prenderli insieme; ad esempio: rame e zinco, Vitamina D e Vitamina K2, Vitamina C e Quercetina, Vitamina C e Ferro, Vitamina C e Funghi Medicinali, Berberina e Cardo mariano, Riso rosso fermentato e Coenzima Q10, gemmoderivato di Fico e gemmoderivato di Tiglio, ecc.

Che dosaggio è necessario assumere?

Un dosaggio che soddisfa appieno la dose giornaliera consigliata non ha effetti collaterali di alcun tipo (nella maggior parte dei casi il sovradosaggio è inutile perché l’organismo non sempre può fare scorta e quindi espelle l’eccesso) e, più che la quantità premia la qualità.

La RDA indica il massimo o il minimo per stare bene?

Come concetto è nato proprio per combattere le malattie derivanti da gravi carenze nutrizionali, che oggi non sono più presenti, ma che colpivano soprattutto i bambini, almeno fino al secondo dopoguerra: lo scorbuto e il rachitismo. Oggi la RDA viene intesa come il fabbisogno medio stimato, e non come minimo né come massimo; è dunque un’indicazione media ma può variare da persona a persona, cambiando da paese a paese (perché possono essere differenti gli usi alimentari, i fattori locali, la temperatura e il clima, l’esposizione al sole, le coltivazioni, l’allevamento, ecc.).

Come orientarsi nella scelta di un integratore?

La qualità fa la differenza. Scegli sempre prodotti certificati (come minimo in Unione Europea), che garantiscono un elevato standard sui controlli relativi alla filiera di produzione e distribuzione. Tra questi è consigliabile scegliere prodotti non smaccatamente commerciali perché se il prezzo è troppo basso, si perde in qualità della materia prima (che magari si deteriora anzitempo o non è altamente biodisponibile, non garantendo affatto i benefici vantati).

In conclusione, gli integratori alimentari vanno visti come degli alleati in funzione preventiva per vivere meglio più a lungo. In caso di patologie, l’uso degli integratori alimentari deve essere specifico, individualizzato nella scelta del tipo di integratore e nel dosaggio.

×